Startup e PMI innovative: definire per capire e per investire
Startup e PMI innovative sono spesso al centro dell’attenzione, ma siamo sicuri di sapere bene di cosa stiamo parlando?
Cosa s’intende con startup?
Letteralmente “start up” significa “mettere in moto, far partire”, ma cosa vuol dire veramente startup? E soprattutto, cos’è una startup innovativa? Ne avete mai sentito parlare?
Vediamo assieme ora le principali differenze tra startup e startup innovativa.
Per startup si intendono tutte le imprese di nuova costituzione con un potenziale tale da poter espandersi velocemente, grazie a un modello di business scalabile e ripetibile.
Più interessante risulta invece la startup innovativa.
Spiegare in due parole cosa sia una startup innovativa non è facile ma ci viene in aiuto la definizione che troviamo sul sito del Ministero Sviluppo Economico (MiSE).
La startup innovativa è un’impresa giovane, ad alto contenuto tecnologico, con forti potenzialità di crescita e rappresenta per questo uno dei punti chiave della politica industriale italiana.
Giovane significa che è un’impresa nuova o costituita da non più di cinque anni, ad alto contenuto tecnologico significa che ha come oggetto sociale esclusivo o prevalente lo sviluppo, la produzione e la commercializzazione di un prodotto o servizio ad alto valore tecnologico e soddisfa almeno uno di questi requisiti:
- sostiene spese in R&S e innovazionepari ad almeno il 15% del maggiore valore tra fatturato e costo della produzione;
- impiega personale altamente qualificato(almeno 1/3 dottori di ricerca, dottorandi o ricercatori, oppure almeno 2/3 con laurea magistrale);
- è titolare, depositaria o licenziataria di almeno un brevettoo titolare di un software registrato.
Ecco che abbiamo chiarito un primo concetto, relativo alle startup innovative. Ma sapevate che anche le PMI possono essere definite innovative?
E per quanto riguarda le PMI innovative?
Comprendere la differenza tra startup e pmi è ora più semplice
Le startup, per definizione, sono imprese costituite da meno di 5 anni, anche se è stato (prorogato di 12 mesi) il limite temporale. Passato questo periodo cosa succede alla startup?
La startup può trasformarsi in PMI innovativa senza perdere il diritto ai benefici disponibili. Ovviamente è possibile costituire direttamente una PMI innovativa, senza essere prima una startup.
Chiarite queste cose vediamo le ultime caratteristiche delle PMI innovative.
Quali sono quindi i requisiti per essere definite PMI innovative?
Sono PMI le imprese che impiegano meno di 250 persone e il cui fatturato annuo non supera i 50 milioni di euro.
Infine, una PMI per essere definita innovativa deve rispettare almeno due dei seguenti tre requisiti soggettivi:
- ha sostenuto spese in R&S e innovazione pari ad almeno il 3% del maggiore valore tra fatturato e costo della produzione
- impiega personale altamente qualificato (almeno 1/5 dottori di ricerca, dottorandi o ricercatori, oppure almeno 1/3 con laurea magistrale)
- è titolare, depositaria o licenziataria di almeno un brevetto o titolare di un software registrato
Ora che abbiamo ben chiaro le caratteristiche delle startup e delle pmi innovative, vediamo ora di introdurre qualche dato per capire la dimensione di questo fenomeno.
Quante Startup e PMI innovative ci sono in Italia?
Secondo i dati forniti da UNIONCAMERE e da InfoCamere, al termine del quarto trimestre 2020 le startup innovative sono oltre 11.000.
Inoltre osserviamo che circa il 3% delle società di capitali costituite negli ultimi cinque anni (370mila società) sono registrate come startup innovative.
In Veneto sono attive circa 1.000 startup, pari all’8% del totale nazionale. (dati aggiornati al 31/12/2020).
Parliamo quindi di un fenomeno non del tutto marginale.
Perché è interessante parlare di Startup e PMI innovative?
Vediamo la cosa da due punti di vista, quello dell’imprenditore e quello dell’investitore.
Dal punto di vista dell’imprenditore la costituzione di una startup o di una PMI innovativa permette di accedere a molte agevolazioni non previste per le PMI tradizionali, tra cui:
- Costituzione digitale e gratuita della startup
- Incentivi fiscali all’investimento nel capitale di startup innovative
- Accesso gratuito e semplificato al Fondo di Garanzia per le PMI
- Trasformazione in PMI innovative senza soluzione di continuità
- Esonero da diritti camerali e imposte di bollo
- Raccolta di capitali tramite campagne di equity crowdfunding
- Servizi di internazionalizzazione alle imprese
- Deroghe alla disciplina societaria ordinaria
- Esonero dall’obbligo di apposizione del visto di conformità per compensazione dei crediti IVA
- Fail Fast (procedure semplificate in caso di insuccesso della propria attività)
e molte altre agevolazioni
Facciamo inoltre presente che fra i vari incentivi e agevolazioni, il credito d’imposta per le attività di ricerca e sviluppo innovative è stato esteso alle spese per contratti di ricerca extra muros (spese per finanziare progetti esterni) stipulati con startup innovative: l’agevolazione è al 12%, le spese concorrono a formare la base di calcolo del credito d’imposta per un importo pari al 150% del loro ammontare.
Dal punto di vista degli investitori, le startup e le PMI innovative possono rappresentare un ottimo settore in cui investire, ma è necessario individuare la startup giusta su cui investire. Come fisiologico, le startup innovative mostrano un’incidenza più elevata della media di società in perdita. Gli indicatori di redditività ROI e ROE delle startup innovative registrano spesso valori negativi; se però ci si riferisce soltanto a quelle in utile, gli indici sono sensibilmente migliori di quelli fatti riportare dalle altre società di capitali (ROI: 11% contro 6%; ROE: 23% contro 15%).
Oltretutto, sono molte le agevolazioni previste per chi investe in startup e PMI innovative. Dal 1 marzo al 30 aprile 2021 è possibile far domanda per la detrazione del 50% sugli investimenti privati in PMI e startup innovative.
Sono state previste inoltre risorse aggiuntive per il finanziamento agevolato alle startup innovative. Di questi, una quota parte è costituita da contributi a fondo perduto per l’acquisizione di servizi di incubatori, acceleratori, innovation hub, business angels e altri soggetti pubblici o privati operanti per lo sviluppo di imprese innovative.
Ci sono poi altre risorse per il Fondo di sostegno al venture capital, destinati a sostenere investimenti nel capitale, anche tramite la sottoscrizione di strumenti finanziari partecipativi, l’erogazione di finanziamenti agevolati, la sottoscrizione di obbligazioni convertibili, o altri strumenti finanziari di debito che prevedano la possibilità del rimborso.
Le startup e le PMI innovative rappresentano quindi un’opportunità molto interessante, sia nel caso foste intenzionati a fondarne una, sia nel caso vogliate diversificare i vostri investimenti. Certo è che essendo un settore relativamente nuovo è necessario prestare molta attenzione e monitorare costantemente il mercato.
E te hai mai pensato di entrare in questo mondo?
Pensi che le startup innovative e le PMI possano rappresentare un settore redditizio o che siano solamente una bolla di sapone?
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